venerdì 1 novembre 2013

Lucio Battisti - la batteria, il contrabbasso, eccetera



Incominciavo a lasciare il mondo della musica italiana anche perché lei lasciava me, la situazione della Numero Uno era cambiata, completamente assorbita dalla RCA era ora una semplice emanazione milanese della grande multinazionale americana. I pilastri che avevano fatto grande questa etichetta si erano dispersi in altre case discografiche comunque l’accoppiata Battisti Mogol funzionava ancora, ma qualcosa tra loro stava cambiando, forse stanchezza forse ognuno pensava di essere indispensabile all’altro e che senza di lui non avrebbe potuto fare nulla, ma c’era anche il desiderio di provare nuove esperienze. La cosa preoccupava la  RCA, ora a capo dell’etichetta di Lucio e Giulio, l’azionista di riferimento aveva messo un uomo saggio e dedito più ai conti che alla creatività, il ragionier Coni aveva comunque una dote notevole, sapeva del suo e non interferiva in ciò che non conosceva, ugualmente sapeva parlare alla gente con sincerità. Mi ero allontanato anch’io dal gruppo, non c’era stata una ragione precisa, forse stanchezza, poco entusiasmo. Coni mi venne a cercare affinché lavorassi al nuovo progetto di Lucio, accettai senza grande entusiasmo, ma poi ascoltandolo in sala incominciai a sentire che in lui c’era ancora grande forza. Non avevo più voglia di costruire un’immagine che avesse una logica un contenuto e in fondo anche Lucio voleva qualcosa che fosse più fisico, più musicale e meno mentale. Lucio era un istintivo, e amava misurarsi con la materia, gli piaceva usare le mani. Si era costruita una piccola falegnameria a fianco casa dove suonava così ogni tanto tra uno strimpellare e l’altro maneggiava seghe viti chiavi inglesi martelli, bulloni di tutto, costruendo oggetti in legno o riparando le cose più disparate. 
Per facilitare la cosa lo raggiunsi con Vanda al Mulino dove stava registrando, andai in perlustrazione e trovai lì vicino in mezzo alla boscaglia una strada sterrata, quello era il luogo adatto. Si decise per il giorno dopo, la sera prima aveva piovuto ed era tutto una pozzanghera, il che rendeva la cosa più interessante ma si stava prosciugando per il sole che si era alzato. Trovai una canna abbastanza lunga per poter annaffiare la strada rafforzando così le pozze. Lucio si era preparato e conoscendomi si era messo sotto i vestiti una muta, sapeva che la giornata sarebbe stata lunga e molto bagnata. Incominciai a scattare ma gli spruzzi non si alzavano abbastanza, decisi allora di rafforzare lanciando dei sassi, eravamo degli incoscienti io per primo e lui dietro, ad un certo punto fece uno scivolone arrivando con la testa a pochi centimetri da un masso enorme, si rialzò come se niente fosse e riprese. Di scivoloni ne fece altri ancora, alcuni più rovinosi ma ogni volta si tirava su dicendo  “Ao cio er fisico”. 
Il giorno dopo gli telefonai per dirgli che le foto andavano bene, mi rispose MariaGrazia perché era a letto con la febbre alta. 
Uscito il disco l’ufficio stampa mi contattò perché dovevo incontrare la troupe di “Odeon”. Era un settimanale televisivo di costume, di politica, di mercato, di tutto un po’ e in ogni puntata riservavano uno spazio ad una canzone di nuova uscita, erano i primi video-clip. Volevano farne uno su Battisti e siccome Lucio bontà sua si fidava solo di me, pretese che fossi presente e partecipassi alla sceneggiatura. Incontrai il regista Ruggero Miti un ragazzo simpaticissimo, ricostruimmo la storia della copertina. Tutto fu girato in una mattina, poi al pomeriggio si girò un altro video con Lucio che andava in bicicletta, ma non ricordo il titolo del pezzo. Dopo anni rivedendo quel lavoro trovai la qualità scadente sia come fotografia che come sceneggiatura. Non si può girare nel tempo di una mezza giornata, un filmato da quattro minuti, è sicuramente un documento storico, ma dal livello discutibile. Lucio avrebbe meritato di meglio.



1 commento:

  1. Totalmente d'accordo con quanto da Lei espresso, Maestro, soprattutto nell'ultimo periodo del discorso. Il secondo video dovrebbe essere relativo al brano Il veliero che in Italia uscì come singolo destinato ai juke-box e in altri paesi (la Francia, ad esempio) come secondo estratto.

    Una buona domenica.

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