lunedì 27 gennaio 2014

LA MEMORIA

Oggi so di affrontare un argomento in un modo politicamente scorretto, ma credo doveroso: la memoria. Attorno al tema della memoria ho realizzato tre eventi, "La memoria del Sale " un viaggio tra le radici di un piccolo paese della provincia pisana Casale Marittimo, alla scoperta dei ricordi da parte delle famiglie fondanti; "La memoria della Pietra" da cui ho tratto un documentario dal titolo "Gli artigiani di Michelangelo" e l'anno scorso "L'oro dei Marmi" incentrato questo sulla storia della strada che conduce dalle cave al pontile di carico di Forte dei Marmi. Splendide esperienze non solo per me ma anche per il gruppo di ragazzi che con me hanno lavorato. Nel leggere però varie osservazioni su facebook ne ho colta una estremamente interessante, la straordinaria esperienza del Sud Africa. Lì per volere di Mandela si è iniziato una serie di processi contro le squadracce dei bianchi dove gli si chiedeva il pentimento ma contemporaneamente il perdono. E' incredibile come la forza del perdono da parte del torturato dell'oppresso nei confronti del suo boia diventa un incendio dove il colpevole brucia tutta la sua vergogna difronte alla sua meschinità. Perché la memoria è necessaria ma non basta a mutare le cose, anzi a volte genera nuovo odio e nuovi conflitti. La memoria è stata la causa degenerativa del conflitto etnico in Jugoslavia, o almeno la giustificazione. La memoria a volte diventa il fardello dei padri sulle spalle dei figli. Due fanciulli di etnie differenti giocano tra loro senza problemi ma nel momento che vengono investiti dalle responsabilità che li differenzia, incominciano ad odiarsi. Ed allora che fare? Dimenticare? Io non lo so, ma so una cosa che la memoria debba servirci per perdonare superando la malvagità che appartiene a noi tutti e non per separare l'umanità in buoni e cattivi.

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