venerdì 24 ottobre 2014

Maxophone - Il fischio del vapore


Quando ancora andavo a scuola, avevo un compagno, con una grande passione per la musica, suonava e componeva canzoni alle quali però non riusciva a mettere delle parole, delle frasi che avessero un senso. Mi convinse a provarci, pensava che nonostante le mie innumerevoli insufficienze in italiano, avessi del talento letterario. Scrissi testi tra i più strampalati, e ce n’era uno in cui mi chiedevo cosa sarebbe successo se un giorno fosse scomparso il mare. Ripensando a quello scritto immaginai di vedere una grande nave che s’era persa tra le vie di una città. Agevolato dalla passione per il modellismo in pochi giorni montai la nave che avevo acquistato in un negozio di giocattoli, la fotografai e nonostante fosse una giornata uggiosa senza un briciolo di luce, feci degli scatti in via Bergamo accanto lo studio. Vanda ritagliò con cura la sagoma del modellino e la inserì tra i palazzi. 
Una curiosità: Sergio, così si chiama il mio compagno di scuola, è diventato davvero un cantautore, anche se con poca fortuna, io invece l’esame della Siae per diventare paroliere lo superai, ma non avendo mai pagata la quota d’iscrizione non fui mai iscritto.

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