venerdì 16 marzo 2012

Canzoniere del Lazio - Lassa stà la me creatura


All’inizio della mia professione non avevo lo studio, usavo quello di un amico, Rocco Mancino bravissimo fotografo di moda, avendo avuto una grossa esperienza come stampatore a Londra, in cambio della sua ospitalità gli curavo la camera oscura. Quando conobbi Vanda incominciai a pensare ad uno studio tutto mio, ma occorrevano soldi, e non avendo ancora un portfolio, pensai che la cosa migliore fosse vendere delle foto di ritratti, paesaggi cose che i giornali e le case discografiche avrebbero potuto usare. Passare attraverso le agenzie sarebbe stato oneroso e i tempi si sarebbero dilatati, poi ci piaceva pensare ad un viaggio insieme, per cui ci organizzammo un giro nelle case discografiche e nelle redazioni dei giornali in Germania, in Francia e in Inghilterra. Dovevamo allora usare ogni occasione per arricchire il catalogo. Franco Marabelli aveva una copia di amici danesi di Copenaghen che scendevano a Milano ogni tanto, lei era simpaticissima ed il marito pure. Franco collaborava già da tempo con Fiorucci e mi chiese di fare un manifesto per loro. Montammo un set dove oltre a Vanda e ad un’altra ragazza c’era anche l’amica danese. Vestite da tutu colorati, pieni di paiette e dal trucco eccessivo, era un trio di ballerine che si esercitava alla sbarra, surreali, felliniane, due magrissime e l’altra, la ragazza danese, bella in carne, corpulenta direi, così tanto che trasbordava dal vestito. Alla fine visto il personaggio feci altre foto all’amica di Franco. Qualche mese dopo partimmo con il nostro camioncino per la Germania, arrivammo ad Amburgo per presentarci alla redazione di Stern, mostrammo le diapositive che avevo e l’art director senza indugi scelse l’immagine della danese truccata e vestita da ballerina da circo che teneva in mano un ombrellino aperto. Tornammo il giorno dopo e ci dettero sull’unghia in marchi una cifra esorbitante non ricordo quanto, ma sufficiente ad aprire lo studio. Cosa ne fecero non lo sò credo sia stata uno delle loro copertine. Anni dopo Ricki Gianco mi chiamò per fare un lavoro su un nuovo gruppo che aveva sotto contratto “Il Canzoniere Del Lazio”. Li andai a sentire e mi piacquero veramente tanto, la loro musica era un misto di rock e tamurriata. Ritirai fuori quelle foto che avevo fatto alla donna grossa danese, non c’erano dubbi lei era mamma roma. Utilizzando due proiettori sovrapposi l’immagine della ragazza danese con il dettaglio di un tramonto che avevo fotografato in un viaggio ad Amsterdam e scattai.

1 commento:

  1. Grande Cesare Monti!!! Hai tracciato l'immaginario della musica italiana.
    Sono Gerardo Casiello, ho scritto un libro sul Canzoniere del Lazio di prossima puabblicazione e sei citato per le tue meravigliose copertine.
    Grazie!!!!!!!!!!!!!!

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