Questo racconto lo iniziai nel 1988 e per ragioni differenti non l’avevo mai portato a termine, forse anche perché pensavo potesse diventare un film, ma vista la sua complessità rinunciai durante il percorso. Oggi rileggendolo ho deciso di finirlo registrandomi la voce, senza nessuna velleità cinematografica. D’altra parte non credo al futuro del cinema ma a qualcosa che stia tra film poesia musica racconto e che possano vivere assieme come separatamente.
La storia è complessa e spiegarla è anche inutile. Credo invece di dare degli strumenti per poterla comprendere. Va comunque fatta una premessa, il racconto viaggia su due strade parallele, ciò che avviene nella torre e ciò che avviene fuori
1. La vita rispetto l’eternità del creato vale quanto un battito di ciglia e colui che apre e chiude gli occhi continuerà a farlo all’infinito.
2. La natura ha in sé una forza travolgente, impossibile trattenerla o convogliarla a proprio piacimento
3. L’uomo spesso vive la sua malvagità a tal punto da auto infliggersi dolore
4. Gli esseri umani per poter sopravvivere devono imparare ad amare ed accettare ogni parte di sé, il corpo, la mente i sentimenti.
5. La strada della redenzione non sempre passa dall’amore a volte piglia la via dell’odio, l’importante è al fine il risultato.
[N.d.r.] La Torre è l'ultima opera realizzata da Cesare, lavoro finito di registrare pochi giorni prima della sua dipartita. Nonostante stesse già decisamente male ci ha lasciato un racconto particolare sia nel lessico che nella struttura compositiva. Come gli altri racconti verrà diviso in episodi.
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