lunedì 20 febbraio 2012

Eugenio Finardi - Non gettate alcun oggetto dai finestrini


Eugenio l’avevo conosciuto alla Numero Uno. Aveva un gruppo assieme ad Alberto Camerini, “La grande Maria”. Sentiva forte dentro sè la sua parte anglosassone, la madre era americana, per cui incise come solista in lingua inglese dei 45 giri senza grande riscontro. Lo ritrovai in Cramps e come per il Canzoniere del Lazio fu indispensabile una mia maggiore presenza, con Gianni aveva un rapporto di amore ed odio, la sua parte latina lo rendevano intollerante alla freddezza di Sassi. Cercando di mediare tra la coerenza della Cramps e l’energia esplosiva di Eugenio si cercò di individuare uno spazio nel quale i due mondi potessero convivere. Finardi era sicuramente il primo artista in Cramps che avrebbe potuto coniugare lo stile con il successo. Senza togliere nulla agli altri, aveva una personalità fisica e come cantautore piaceva ai melodici ai rocchettari e agli impegnati, era trasversale.  Dopo aver chiesto alle ferrovie dello stato la possibilità di avere in prestito una di quelle targhette sulle quali era scritto “Non gettare oggetti dal finestrino” fui costretto a rivolgermi ad una piccolissima struttura che faceva lavori funerari in ceramica. Era un negozio che stava tra via Marghera e piazza Piemonte, ne feci fare due poi portai il tutto da Rancati visto che doveva ricostruire il cubo di legno gli chiesi di invecchiarle, dargli quella patina da usato. Rancati era una struttura a cui mi rivolgevo ogni volta che dovevo fare una foto o una copertina e avevo bisogno di un oggetto di scenografia o un costume. Aveva un capannone enorme in fondo a via Novara. C’erano le scenografie di molte opere liriche, gli arnesi più bislacchi le corazze di ogni epoca, carrozze e calzari, scarpe e parrucche, lance spade e armi da fuoco, io ci passavo i pomeriggi rivedevo in quegli oggetti, film che avevano segnato la storia del cinema. In un magazzino a fianco c’era l’officina ci lavoravano artigiani capaci di ricostruire qualsiasi cosa che appartenesse ad ogni epoca. Credo che dopo un incendio avvenuto qualche anno fa si siano trasferiti nella sede che avevano a Roma.

4 commenti:

  1. ciao, sono mario, il fratello di alberto camerini. vorrei correggerti: eugenio non aveva un gruppo con alberto camerini. per la precisione, il disco "per proteggere l'enorme maria" era di simon luca, io ero un ragazzino ed avevo fatto la copertina, ci aveva suonato alberto oltre a tanti altri tra cui fabio treves, ma credo non finardi. prima di entrare alla cramps alberto e eugenio avevano avuto una breve esperienza insieme in un gruppo chiamato "il pacco", che era il gruppo di alberto con della gente di rho, c'era paolo donnarumma al basso e ezio malgrati alla batteria e pepè gagliardi alle tastiere. roba preistorica, suonavano alla carta vetrata di bollate, periodo eroico.
    finardi è arrivato dopo, suonava l'armonica a bocca e cantava, poi ha imparato a suonare la chitarra ed ha cominciato la sua vita artistica che lo ha portato alla cramps.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mario hai ragione a distanza di anni non mi posso ricordare tutto, comunque grazie per la precisazione, un abbraccio Cesare

      Elimina
  2. Errata Corrige:
    La chitarra la suonavo anche prima, dai miei 13 anni!
    CIAO CESARE e CIAO MARIO!
    EF

    RispondiElimina
  3. Seguo dai villaggi conero sul mare www.natural-village.it

    RispondiElimina