Gli anni passano e diventiamo sempre più fragili, insicuri, l’esperienza non ci insegna nulla. Siamo sempre più ignoranti non comprendendo nulla del mondo. Sgomenti di fronte al presente lo siamo ancora di più davanti al futuro. E non è il passato che ti arrichisce con il suo merito, non conta nulla, puoi essere stato una brava persona un lavoratore corretto un buon uomo ma ciò che interessa è quello che sei ora, cosa rappresenti in questo istante. Non ho mai creduto alla giustizia ne all’ingustizia ma alla comprensione alla pietà umana. Chi può dire che una cosa è giusta ed un’altra è ingiusta? Chi può ergersi a giustiziere in questa dimensione di disperazione generale? Io ancora una volta a dimostrazione della mia profonda ignoranza della vita, non lo so. Non so se il comportamento etico sia la strada che ci rende migliori, o se non sia una possibilità offerta a coloro che se lo possono permettere, o a coloro che spaventati dal giudizio non scelgono e si rifugiano nel perbenismo nel buonismo nel moralmente corretto. Il dolore è un compagno insostenibile, un compagno che nessuno vuole avere a fianco e che nessuno dovrebbe essere nella possibilità di generare, eppure siamo tutti noi che in un circolo senza fine alimentiamo senza rendercene conto, per una malsana sete di giustizia.
sabato 25 ottobre 2014
venerdì 24 ottobre 2014
Maxophone - Il fischio del vapore
Quando ancora andavo a scuola, avevo un compagno, con una grande passione per la musica, suonava e componeva canzoni alle quali però non riusciva a mettere delle parole, delle frasi che avessero un senso. Mi convinse a provarci, pensava che nonostante le mie innumerevoli insufficienze in italiano, avessi del talento letterario. Scrissi testi tra i più strampalati, e ce n’era uno in cui mi chiedevo cosa sarebbe successo se un giorno fosse scomparso il mare. Ripensando a quello scritto immaginai di vedere una grande nave che s’era persa tra le vie di una città. Agevolato dalla passione per il modellismo in pochi giorni montai la nave che avevo acquistato in un negozio di giocattoli, la fotografai e nonostante fosse una giornata uggiosa senza un briciolo di luce, feci degli scatti in via Bergamo accanto lo studio. Vanda ritagliò con cura la sagoma del modellino e la inserì tra i palazzi.
Una curiosità: Sergio, così si chiama il mio compagno di scuola, è diventato davvero un cantautore, anche se con poca fortuna, io invece l’esame della Siae per diventare paroliere lo superai, ma non avendo mai pagata la quota d’iscrizione non fui mai iscritto.
domenica 19 ottobre 2014
silenzio
Per quella che è la mia piccola esperienza questo è forse il momento più difficile dal dopoguerra ad oggi. Difficile parlare,difficile stare in silenzio, difficile esprimere qualsiasi opinione, può risultare agli occhi di molti inutile ed offensivo. Nel rispetto di tutti allora occorre almeno, non creare scandalo, con comportamenti che ci mostrano migliori o diversi, con atteggiamenti che possono indignare coloro che non hanno più neppure il fiato per parlare. D’altra parte non si può piangere o non fare nulla. Non credo che improvvisamente si possa diventare generosi o altruisti, ci si può migliorare, corregere i propri egoismi, imparare per essere pronti a dare e dividere con altri, sentirsi parte di un’unica entità, affinchè mai più gli uomini restino soli.
La lama
(Terra - Ascolto) La lama
domenica 12 ottobre 2014
Ritratti - Umberto Tozzi
Come vedete le foto sono parte del sevizio che ho fatto per la sua copertina di cui sinceramente non ricordo il titolo. La stampa somma delle due immagini è stato ottenuta in camera oscura montando una immagine sull’altra, il fondo è il medesimo ma con trattamenti espositivi diversi, mentre i ritratti sono due che giunsero alla scelta finale.
mercoledì 1 ottobre 2014
Pino Masi - Alla ricerca della madre mediterranea
La riproduzione che Pino Masi mi portò da usare per la sua copertina mi lasciò interdetto, non riuscivo a capire di che cosa si trattasse. Cose strane in Cramps ne capitavano, musiche strampalate, testi incomprensibili, suoni indecifrabili, proposte artistiche bizzarre, ma quella cosa non riuscivo a capire che cosa fosse. Certo una cartina ma che cosa rappresentasse non lo vedevo, fino a quando Pino prese l’immagine e la capovolse, dopo poco riconobbi qualcosa di familiare e per quanto il disegno fosse primitivo, si distingueva uno stivale che calciava un triangolo, era il Mediterraneo. Prima non riuscivo a distinguere il profilo perché era sotto sopra, era la visione del mondo da un altro punto di vista. D’altra parte chi l’ha detto che il nord è sopra ed il sud sotto? Una convenzione.
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