lunedì 23 dicembre 2013
Oscar Prudente - Un essere umano
Quel che è di Cesare è di Cesare, in questo caso non sono io Cesare. E allora diamo a chi di dovere l’onore di aver ispirato l’idea. Oscar ed io, parlando davanti ad un bicchiere di buon vino in una di quelle bettole sui navigli di Milano, si vagheggiava, con un comune amico, su come sia difficile ascoltare i suoni che ci stanno attorno, non riusciamo mai ad isolarli e quando lo facciamo siamo messi in situazioni così difficili da perderne il senso. Gianni questo era il nome dell’amico disse che la cosa migliore era quello di mettere una cuffia ed inserire idealmente lo spinotto proprio tra un’onda e l’altra. Erano sicuramente i fumi dell’alcol a parlare, ma la cosa mi rimase impressa e il giorno dopo recandomi a Genova per fare delle foto a Oscar, costruii questa immagine. La sedia la trovammo abbandonata sulla battigia mentre la girandola la comprammo da un ambulante che passava in quel momento. L’idea era poi di intervenire con del colore sia sul mare come sulla girandola, ma il risultato non mi piaceva mi sembrava eccessivo, voluto, così rimase l’azzurro sopra l’ondeggiare del mare.
Per un problema di inquadratura spinsi la sedia sempre più vicina all’acqua, così quando un’onda si levò più invadente delle altre, ad Oscar non rimase che afferrare la sedia e scappare, scattai al volo. Quando venne il momento di impostare graficamente la copertina, l’immagine di Oscar che rompendo la sacralità scappava con la sedia tra le mani, mi sembrò perfetta per dare al tutto quel senso di auto-ironia necessario.
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