lunedì 1 settembre 2014
Enzo Avitabile - Avitabile
Ho sempre amato Napoli e i napoletani non per ragioni folcloristiche, ma per ragioni contenutistiche. Napoli è la musica, la creatività fine a sé stessa, non lo so perché e in fondo non mi interessa, quello che posso dire é che rispetto alle altre città è quella che più di tutte ha vissuto le contaminazioni culturali. Una prova tangibile di quello che stiamo dicendo è Pino Daniele, la lingua che usa è un misto di dialetto napoletano con un inglese strampalato, è James Senese, un jazzman scuro napoletano verace. Tutto questo deriva dalla continua presenza sul territorio di altre etnie, che hanno portato a mischiare la propria cultura musicale con quella partenopea.
Volevo mettere in risalto il confronto tra due mondi, la serietà professionale con la leggerezza della vita, é come se la copertina parlasse e dicesse : “Ma non te la tirare, é tutto un gioco”. La musica vive anche nelle pause, nei momenti in cui ti arrendi alla stupidità del nulla.
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