C’è una cosa che più delle altre non sopporto: la mancaza di fiducia. Nella mia lunga carriera mi sono ritrovato a prospettare possibilità, mondi, situazioni che aprivano nuove vie, nuove strade chiudendo definitivamente le vecchie. Farò degli esempi precisi senza fare nomi:
Quando lavoravo nel mondo dei dischi all’inizio degli anni 70 dissi che l’era del 45 giri era finita e che si affacciava il momento del L.p., mi dissero che mi sbagliavo la singola canzone il 45 giri non sarebbe mai morto. Anni dopo feci un video finalizzando il tutto su una cassetta eravamo a metà degli anni 80 e quando parlai della possibilità di vendere le opere su cassetta mi dissero che poche famiglie italiane avevano il videoregistratore e non sarebbe mai decollato. Ma di questi esempi potrei farne a decine. La presa per i fondelli sta nel fatto che quando incontro qualcuno che mi dette quelle illuminate risposte mi abbraccia dicendomi “ Ma come avevi ragione!” Per cui mi ripropongo con nuove visioni e di nuovo si crea il medesimo meccanismo proprio con quelle persone che pochi istanti prima avevano dichiarata la loro cecità. Per me ciò che succederà in futuro per il mondo dell’immaginario non è mai stato chiaro come ora, ma so che comunque ne parlassi con qualcuno la sua risposta sarà sempre la stessa: vorrei ma non posso, ho le mani legate, ma in fondo NON CREDO !!!!!
Nessun commento:
Posta un commento