sabato 11 gennaio 2014
Canzoniere del Lazio - Miradas
Per il terzo disco, il Canzoniere del Lazio cambiò casa discografica, entrarono in Cramps. Ne fui meravigliato, non facevano una musica in linea con l’etichetta. Su questo Gianni Sassi proprietario e ispiratore era sempre stato molto rigido, una rigidità che condividevo, ma a differenza sua il mio rapporto con i musicisti era più morbido. Difatti alcuni artisti preferivano rapportarsi con me anche se poi mi confrontavo con Gianni, non per dovere ma perché avevo bisogno del suo punto di vista, tra noi non ci fu mai uno screzio un litigio, c’era una grande sintonia. Era un uomo difficile ma di grandissimo valore, da lui appresi il rigore e la chiarezza nelle idee. Portava sempre un borsalino in testa e nella fascia che circondava il cappello teneva tre fiammiferi ma non ricordo se fumasse. Il suo studio era una galleria di oggetti d’arte fantastici, uomo coltissimo, aveva però un pessimo rapporto con la realtà.
Un giorno notai che Gianni portava al bavero una spilla, una bellissima cicogna con delle pietre incastonate sul petto, gliela chiesi, mi sembrava perfetta da mettere in cima ad una montagna di parole. Vanda riempi una pagina con le lettere trasferibili, poi stropicciammo il foglio e spillai il foglio con il gabbiano ma nel manovrarlo si spezzarono le zampe. Usai una colla di quelle rapide, ma finita la foto le zampette si erano staccate di nuovo. Ero molto imbarazzato perché sapevo che a quella spilla Gianni teneva moltissimo e non so se l’avrebbe sacrificata per la copertina del Canzoniere. Provai dal gioielliere che stava di fronte casa, ma mi disse che non era possibile risaldare quel pezzo si rischiava o di fonderlo o che diventasse tutto nero. Ogni volta che incontravo Sassi raccontavo che la spilla me la ero dimenticata a casa. Dopo un paio di settimane a Brera vidi uno di quegli artigiani da strada che facevano gioielli, gli chiesi una mano e senza troppe menate risolse il problema. Il giorno dopo trionfante gliela restituii ma lui tranquillamente mi disse ”tienila pure, ne ho un altra”.
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