Una cosa mi colpisce in questi giorni, la discrepanza tra la parola e l’agire, sia ben chiaro non è cosa nuova tutt’altro, è invece consuetudine del genere umano, ci calza perfettamente il detto “Tra il dire ed il fare ci stà di mezzo il mare”. Ma come tutte le frasi popolari finchè non si vivono sulla propria pelle ci sembrano solo parole convenzionali. Qualche anno fa scrissi un libretto breve ma credo intenso dal titolo molto esplicativo “Gli uomini sottili” di cui vi riporto la prefazione
Sottili sono gli uomini che non sono. Leggeri e trasparenti non lasciano dietro se tracce alcune tra la polvere che il vento caldo dimentica beffardo sulla strada della vita. Non respirano e neppure spirano, sono ovunque e in nessun posto nel contempo. Ma sono pur non essendo. Guardano non visti senza memoria, dimenticando nell'istante stesso in cui stanno conoscendo. Piena è la terra di uomini sottili. Vagano abbandonati alla propria dimenticanza, senza amore ne dolore. E il tempo divorandoli non se ne sazia mai. Soli incompresi e incomprensibili, chiusi in scatole dagli occhi grandi, stanno alle finestre e sugli usci spaventati dalla loro stessa curiosità. Non sapere ne farsi sapere, con il corpo a capo fitto infilato nella mente e lo spirito così disgiunto da essere dimenticato. Eppure anch'essi vibrano. Niente è sempre uguale a se stesso. Perché la pietà del mondo è grande e dolce.
Finito di pubblicare sul mio blog le puntate del libro “La casa di Nino” metterò in rete l’intera lettura de “Gli uomini sottili”.
Come ho scritto molte volte non esistono gli eroi esistono persone costrette a fare scelte loro malgrado che a volte ci appaiono come atti risolutivi, ma non c’è mai nulla di risolutivo, ne di definitivo perchè quando non te lo aspetti, la vita risorge mostrandoci altre strade, altre vie, altre opportunità, non sempre facili, non sempre positive, diverse certo, ostili a volte, ma come potrebbe essere diversamente? Si può temere la vita?
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