L'altro giorno camminando per una via del centro ho sentito una bella voce cantare accompagnata dal suono di una chitarra, era un uomo di mezza età dai capelli arruffati che cercava di sbarcare il lunario. Non è una cosa inusuale di questi tempi, ma l'atmosfera che riusciva a creare mi ha portato a fare un salto nel tempo:
Hanno vinto loro o abbiamo perso noi? No, noi abbiamo perso, noi ci siamo arresi siamo indietreggiati lasciandogli spazio. In quegli anni sembrava che tutto stesse cambiando, che tutto sarebbe stato possibile, la gioia aveva preso il posto della paura, ma con la gioia non si conquista il mondo. La risposta fu il terrore, con le mani strette sui volti accecarono coloro che volevano anche solo esistere. Oggi mi guardo intorno e tutto ciò che avevamo conquistato è perso dimenticato travisato anche la spensieratezza, la curiosità, la semplicità di una vita dove le cose assumevano un ruolo marginale, dove i sentimenti erano la vera merce di scambio, la ricerca di una bellezza interiore prima che esteriore ma che per questa si mostrava ancora più splendente. Il regno della paura è sovrano, il regno dell'inutile ci tiene stretti e non riusciamo a liberarci neppure per un istante. Nessuno ricorda più, anzi quei ricordi sono confusi e sovrapposti ad altri. Coloro che videro debbono raccontare, non dobbiamo stare in silenzio, anche se un uomo solo si fermasse per udire le nostre parole dobbiamo proseguire, anche se tutti gli altri continuassero con il loro cinismo dobbiamo ricordare. C'è stato un tempo in cui gli uomini avevano visto l'oro e l'avevano conquistato.
Una riflessione che vedo accompagnata a quella precedente.....il mondo degli uomini e quello dei bambini non sa dialogare, sono mondi che non si comprendono.....anche il bambino che alberga in ognuno di noi è stato spesso massacrato da un adulto cinico e disincantato.
RispondiEliminaE con il cinismo si dimenticano le passioni, gli ideali, e le lotte per costruire un mondo migliore.
Hai ragione, dobbiamo ricordare...